MEDICO UROLOGO E ANDROLOGO

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Dott. Umberto Santaniello

"Ascoltare un paziente non richiede solo strumenti e nozioni mediche... bensì un ingrediente tanto semplice quanto raro da trovare... umanità"
(Umberto Santaniello)

 

Descrizione

I reni sono organi pari parenchimatosi escretori (nello specifico, emuntori) dei vertebrati. Insieme alle vie urinarie costituiscono l'apparato urinario, che filtra dal sangue i prodotti di scarto del metabolismo e li espelle tramite l'urina.

Il settore della medicina che studia i reni e le loro malattie è chiamato nefrologia. Il loro compito principale è quello di mantenere il corretto equilibrio idro-salino nell'organismo, nonché di assicurare ogni giorno, per mezzo delle loro unità funzionali, i nefroni, una costante depurazione del sangue.

Struttura e composizione

I reni sono due organi parenchimatosi retroperitoneali pari e simmetrici,della cavità addominale; simili a due grossi fagioli di colore bruno-rossastro, sono posti subito ai lati della colonna vertebrale tra T12 e L3. Ogni rene da un polo all'altro misura circa 13 cm di lunghezza, 8 cm di larghezza e 3 cm antero-posteriormente, con il rene sinistro tendenzialmente più lungo del destro di 1-1,5 cm, anche se i due reni possono risultare di dimensioni molto simili. Il loro peso è variabile, mediamente circa 150 g negli uomini e 135 g nelle donne. Normalmente non sono palpabili. Il rene destro è posto leggermente più in basso del sinistro a causa dell'ingombro del fegato nell'ipocondrio destro, ed è leggermente più corto e tozzo, il sinistro più allungato e leggermente più piatto. L'asse longitudinale di un rene è infero-laterale, mentre quello trasversale è postero-laterale, così che si distinguono due facce, una antero-laterale e una postero-mediale. Ciascun rene presenta due poli, uno superiore, arrotondato e in rapporto con la ghiandola surrenale, da cui è separato da un sottile strato capsulare fibroso, ed uno inferiore arrotondato immerso nel tessuto adiposo perirenale. In ogni rene si distinguono due margini.

Il margine laterale è uniformemente convesso mentre quello mediale è convesso in prossimità dei poli superiore e inferiore ma concavo al centro, presso l'ilo. Nell'ilo dei reni, localizzato presso il suo margine mediale, penetrano i vasi di maggior calibro diretti a quest'organo, l'arteria renale e la vena renale, rispettivamente, ramo dell'aorta e affluente della vena cava inferiore, vasi linfatici e nervi. Nell'ilo, lungo 3–4 cm, entrano, dalla più superficiale (anteriore) alla più profonda (posteriore) le seguenti strutture: la vena renale e i tronchi linfatici che la affiancano, l'arteria renale e la pelvi renale. Il rene è ricoperto da una sottile capsula fibrosa costituita da collagene in cui sono immerse anche fibre elastiche e cellule muscolari lisce. Una volta sezionato è possibile distinguere due parti, una esterna di colore più cupo, la corticale e una interna, chiara, la midollare.

La corticale, che si trova alla periferia dell'organo, sotto la capsula, forma le colonne renali (del Bertin), che si interpongono tra una piramide e l'altra dirigendosi verso il seno renale e gli archi che sovrastano la base di ciascuna piramide, dette piramidi di Malpighi. Gli archi corticali sono attraversati dai raggi midollari, delle striature di colore più chiaro che si assottigliano procedendo dalle piramidi da cui hanno origine verso la capsula renale. La stessa sostanza corticale è divisibile in una zona esterna ed in una interna. La zona esterna è quella sottocapsulare, mentre quella interna dove si dispongono i vasi tangenziali alla base delle piramidi ed è appena soprastante la base delle piramidi; tale zona è detta anche sostanza corticale iuxtamidollare. Nella corticale troviamo due porzioni, una è la parte radiata, a contatto con la base delle piramidi e l'altra è la parte convoluta, più superficiale, sede dei corpuscoli renali di Malpighi e dei tubuli contorti.

La midollare, posta in profondità nell'organo e presso il suo ilo, è costituita dalle piramidi renali, delle formazioni triangolari striate e pallide con la base rivolta verso la corticale e la capsula e l'apice disposto verso il seno renale. All'apice delle papille renali sboccano i dotti collettori che riversano l'urina in uno o più calici minori, delle cavità a forma di imbuto. La capsula renale penetra nell'ilo e va a fondersi con la tonaca avventizia dei calici minori. Un calice minore si unisce agli adiacenti per formare cavità più ampie, i calici maggiori, che drenano negli infundiboli renali, generalmente due per rene, nel superiore drenano tre paia di calici maggiori, nell'inferiore quattro paia. I due infundiboli costituiscono presso l'ilo la pelvi renale, un grosso imbuto biancastro che medialmente si restringe formando un unico dotto che prosegue inferiormente, l'uretere.

Lo spazio presente tra la fascia e il rene contiene il tessuto adiposo perirenale, in cui sono immersi il rene, la ghiandola surrenale e i vasi renali e surrenali, oltre a vasi linfatici e nervi. Postero-medialmente la fascia renale è fusa con lo strato fasciale che avvolge i muscoli grande psoas e quadrato dei lombi, ma poi si sdoppia formando due foglietti, uno anteriore ed uno posteriore al rene che lateralmente si fondono continuandosi nella fascia trasversale, cialmente al peritoneo. Il foglietto anteriore ricopre anteriormente il rene e tra questo e l'organo il tessuto adiposo è scarso, mentre è più abbondante medialmente, lateralmente e posteriormente a ciascun rene, dopodiché si dirige posteriormente verso il foglietto posteriore, senza tuttavia fondersi con esso. Il foglietto posteriore ricopre posteriormente il rene da cui è separato da tessuto adiposo, poi si fonde con la fascia del muscolo grande psoas e prende inserzione sulla superficie anteriore del corpo delle vertebre lombari. Dal momento che le due fasce non si fondono, lo spazio perirenale mette in comunicazione i due reni che non si trovano in due compartimenti fasciali separati. Superiormente i foglietti posteriori sono fusi con quelli anteriori, chiudendo lo spazio fasciale. Tale versione non è però universalmente accettata e taluni sostengono che superiormente le fasce non si fondano tra loro ma che la posteriore si fonda con quella dei muscoli grande psoas e quadrato dei lombi, mentre quella anteriore con il legamento coronario del fegato e con il legamento gastrolienale. Inferiormente taluni sostengono che le fasce si fondano tra loro e con la fascia iliaca chiudendo lo spazio perirenale, altri, supportati da esperimenti su cadavere, ritengono che non si fondano.

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